mercoledì 28 novembre 2007

-3..Verso la manifestazione contro Brebemi a Melzo

Si ricomincia. Dopo 5 anni dalla prima manifestazione contro le grandi opere, dopo un lungo silenzio, eccoci di nuovo in piazza!Di nuovo a Melzo, come allora, ma stavolta con più carica, più motivazione, con la ferrea volontà di costruire un percorso di lotta partecipato, esteso a tutte e 3 le provincie che saranno interessate dall'opera: Milano, Bergamo,Brescia. I/le Giovani Comunisti/e sono stati in questi mesi il motore della mobilitazione, della partecipazione studentesca.Abbiamo costruito con i comitati delle 3 provincie, le associazioni e i partiti della Sinistra un dialogo costruttivo e unitario, pur nel rispetto delle differenze reciproche, che ha portato a questo punto di partenza, a questa prima mobilitazione. Con la Federazione Giovanile Comunisti Italiani (Fgci), il collettivo studentesco Liber* e Ribelli di Treviglio, e il collettivo giovanile "Uscita di Sicurezza" di Romano Lombardo costruiremo lo spezzone studentesco e giovanile, festante, colorato del corteo. Avremo nel cuore la speranza, il coraggio, la forza di volontà di marciare contro i poteri forti, e quindi contro Formigoni e la sua giunta che vogliono cementificare e rendere sterili il nostro territorio e le nostre vite, bloccando la nostra mobilità. Formigoni è immemore però della nascita di un movimento che si oppone e si opporrà ai suoi progetti di devastazione..E questo movimento avrà Sabato il suo battesimo.

Appuntamento per la manifestazione a Sabato Primo Dicembre, a Melzo, in Piazza della Vittoria alle 15 e 30!!

sabato 24 novembre 2007

Oltre 100.000 in piazza a Roma contro la violenza sulle donne!


150 MILA ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: CONTESTATE LE PARLAMENTARI, OCCUPATO IL PALCO DELL'EMITTENTE LA 7
ROMA 24 NOVEMBRE 2007_La giornataUna partecipazione-fiume quella di oggi a Roma per la manifestazione nazionale contro la violenza degli uomini sulle donne. "La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini". Con questo striscione si è aperto il corteo di oggi, partito da piazza della Repubblica con una presenza di più di 150 mila persone: questa la stima comunicata verso le 16 dal comitato organizzatore del corteo. Numerosi gli striscioni e slogan gridati prendono di mira il 'pacchetto sicurezza' approvato qualche settimana fa dal governo. "Se la violenza è in casa ma che ci faccio con più polizia?". Per questo anche un gruppo di giovani donne rom residenti hanno partecipato alla manifestazione esibendosi in balli tipici tradizionali.Decisa contestazione delle donne in corteo nei confronti Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, esponenti di Forza Italia. Anche il ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, Giovanna Melandri, e quella per la Salute, Livia Turco, sono state contestate da alcune manifestanti al grido di "vergogna, vergogna". Un gruppo di manifestanti del corteo ha quindi occupato il palco, allestito in piazza Navona, da 'La7' che stava trasmettendo uno speciale sul corteo, ma soprattutto stava intervistando le parlamentari. L'organizzazione aveva più volte chiesto che nessuno si facesse portavoce delle tante donne presenti alla manifestazione. L'iniziativa è stata salutata con uno scrosciante applauso delle altri manifestanti presenti nella piazza.

giovedì 15 novembre 2007

MANIFESTAZIONE CONTRO LA BREBEMI A MELZO SABATO 1°DICEMBRE!

CONTRO LE AUTOSTRADE BRE.BE.MI. E TANGENZIALE EST-EST

MANIFESTAZIONE
A MELZO SABATO 1° DICEMBRE

CONTINUA LA MOBILITAZIONE, PER LA DIFESA DELLA SALUTE, DEL TERRITORIO, DELLA MOBILITA’,
LA FIRMA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA NON CI FERMERA’
!

Se BreBeMi ed Est-Est verranno realizzate i piani regolatori saranno scardinati, il territorio trasformato e i nostri Comuni, in primis Melzo, rinchiusi tra svincoli, barriere e urbanizzazioni selvagge (logistica, centri commerciali e residenziale). La mobilità regionale sarà definitivamente consegnata al trasporto privato su gomma con conseguenze drammatiche sulla possibilità di muoversi e sulla salute dei cittadini (come tutti gli studi medici hanno confermato, l’aumento di traffico comporta l’aumento esponenziale delle malattie respiratore, allergie e tumori .
Relativamente alle due opere è stata sottoscritta un intesa tra il Ministero alle Infrastrutture e la Regione Lombardia con la fattiva collaborazione della Provincia di Milano, contrariamente agli impegni assunti da Penati in campagna elettorale.
Ricordiamo che, in base agli studi commissionati dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Milano, la costruzione di Bre.be.Mi ed Est-Est, comporterà:
· sul tratto Melzo-Milano, un aumento del traffico sulla Cassanese del 58% e sulla Rivoltana del 45% e quindi, intorno a Melzo, è stato ipotizzato un traffico giornaliero di circa 70.000 veicoli;
· una sola diminuzione del 15% del traffico sull’autostrada A4 (Brescia-Agrate) e del 6-8% sull’attuale Tangenziale Est;
Nonostante questi dati che oggettivamente indicano come tali autostrade non risolveranno ma aggraveranno i problemi di mobilità nel Sud-Est milanese, “l’odore dei soldi”, della speculazione edilizia e degli interessi particolari, come al solito, in Italia hanno il sopravvento.
Le risorse finanziarie utilizzate, al di là della retorica sui privati che in realtà non mettono mai una lira, sono in gran parte pubbliche. La logica è identica al progetto Alta Velocità: soldi pubblici, gestione privata, introiti privati, debiti pubblici.

Le scelte fatte vanno in direzione opposta a quella di cui la nostra Regione ha bisogno: una vera inversione di tendenza rispetto al modello di trasporto dominante che sta soffocando la pianura padana, un potenziamento del trasporto pubblico su rotaia, un intervento di fluidificazione sulla viabilità esistente privilegiando integrazione ed intermodalità, caratteristiche principali di un’offerta flessibile e capace di rispondere alle specificità della domanda e, allo stesso tempo, di garantire la massima estensione del diritto alla mobilità.

Quindi tutto è perduto? Dipenderà dalla capacità di mobilitazione che sapremo realizzare. Oltretutto le notizie dell’ultima ora confermano l’apertura di una procedura d’infrazione della Comunità Europea nei confronti dell’Italia sulle irregolarità della concessione a BreBeMi da parte della CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) per l’aumento spropositato dei costi e la remunerazione garantita agli azionisti (con soldi pubblici).

Cosa chiediamo?
· ai cittadini di mobilitarsi per la difesa del territorio;
· ai partiti di esprimersi in modo chiaro sia a livello locale che al livello provinciale e regionale;
· ai Sindaci e alle Amministrazioni Comunali di ripensare la loro firma, secondo noi errata, all’ACCORDO DI PROGRAMMA (argutamente costruito per coinvolgerli nelle scelte). Quando si firmano gli accordi non ci sono interpretazioni, ci sono solo gli atti sottoscritti ed in futuro sarà semplice per chiunque rinfacciare la firma pure ai Sindaci più combattivi. Per tale motivo chiediamo alle Amministrazioni Comunali di cambiare atteggiamento, constatato che la mediazione politico-amministrativa non ha portato il risultato sperato, e attuare forme di opposizione diverse.

Per questi motivi ti inviamo a partecipare ad una
MANIFESTAZIONE A MELZO
SABATO 1° DICEMBRE ORE 15,30
P.ZZA DELLA VITTORIA

Aderiscono:

Comitati zona Martesana – Comitato Popolare No Brebemi No Tav Bassa Bergamasca - Coordinamento Interprovinciale per la Mobilità Sostenibile - Legambiente Lombardia – Osservatorio della Martesana–Ass. ne studentesca “Student Sx”Milano- Giovani Comunisti/e Milano e provincia– Giovani Comunisti/e Bergamo-Federazione Giovanile Comunisti Italiani-Ass. Sinistra Critica – Collettivo Studentesco Liber* e Ribelli Treviglio-Collettivo Giovanile”Uscita di Sicurezza”Romano di Lombardia-Comitato No Expo- SdL -Rifondazione Comunista – PdCI – Sinistra Democratica – Verdi

lunedì 12 novembre 2007

domenica 11 novembre 2007

Verso il 17 Novembre

Verso il 17 Novembre,

Giornata mondiale per l’accesso al sapere

ASSEMBLEA STUDENTESCA

MARTEDI’ 13 NOVEMBRE h.15:30

ARCI METISSAGE, VIA DE CASTILLIA 2 (MM2 GARIBALDI)

Anche quest’anno il Social Forum di Nairobi ha indetto per il 17 Novembre una giornata mondiale di mobilitazione studentesca che vedrà studentesse e studenti di tutto il mondo, dall’Africa all’Europa, dalle Americhe all’Asia, scendere in piazza per chiedere accesso al sapere, cittadinanza, democrazia. Gli studenti scendono in piazza anche in Italia, con i propri sogni per scuola e università e la propria voglia di essere cittadini dell’oggi e non di un domani sempre rimandabile.

Fioroni, da parte sua, ha emesso un’ordinanza esplicativa sul decreto, dopo le manifestazioni, che non ne modifica il contenuto. Non siamo più disposti a subire processi di riforma senza consultazione, e come studenti e studentesse di Milano e provincia vogliamo costruire una giornata di mobilitazione che reclami una scuola inclusiva per tutt*, che valorizzi le differenze, e che veda studenti e studentesse protagonist* e liber* di scegliere il proprio futuro. Per questo vorremmo incontrarci il 13 per costruire insieme una piattaforma unitaria per la manifestazione, per poi scendere tutt* in piazza il 17, alle 9 e 30 a Cairoli, con Carlo nel cuore, per poi dirigerci nel pomeriggio a Genova, alla manifestazione contro il tentativo di insabbiamento della commissione d’inchiesta sul G8 e l’individuazione di alcuni come capro espiatorio della colpa di sognare un mondo diverso.


MANIFESTAZIONE

SABATO 17 NOVEMBRE

CORTEO ORE 9.30, LARGO CAIROLI

Al termine del corteo appuntamento in Piazza Fontana

ore 12 per la partenza per la manifestazione di Genova

info e prenotazioni: 347 44 20 325 - 393 88 08 001

Studenti e Studentesse Milanesi

NO AGLI OGM PERCHE'

“Italia ed Europa liberi da Ogm (Organismi geneticamente modificati)” è il titolo della consultazione nazionale promossa da una trentina di associazioni e imprese, tra cui: Wwf, Coop, Libera, Legambiente, Greenpeace, Federconsumatori, Acli, Codacons, Cna Alimentare, Confartigianato e molte altre ancora.

Anche Ecobio ha aderito a questa iniziativa, organizzando, in collaborazione con i GC (Giovani comunisti) di Milano e Provincia e con la Coop di Vignate, banchetti informativi sul territorio vignatese e non.

Ma quali sono i motivi di questa campagna? Perché tutte queste associazioni non vogliono gli Ogm? Quali sono i pro e i contro di questo tipo di sementi?

La complessità del problema è notevole e le opinioni a riguardo sono contrastanti, perciò ci siamo documentate approfonditamente e abbiamo cercato di rendere più semplici ed accessibili le informazioni che abbiamo appreso, pur se con notevoli difficoltà.

Tante ragioni per una campagna

Le ragioni di questa campagna sono, innanzitutto, di promuovere uno sviluppo dell’agroalimentare italiano “moderno, innovativo, mirato alla qualità della vita e della nostra salute, attento alla biodiversità, sicuro e rispettoso dell’ambiente e del clima”, oltre che della qualità dei prodotti. Gli Ogm sono incompatibili con questi obiettivi, in quanto sono “economicamente non convenienti e, per di più, ci priverebbero, omologandoci, della eccezionale originalità dei nostri prodotti”.

Gli Ogm sono vegetali in cui è stata inserita una parte del Dna di altre piante o animali, a livello genetico. Questo viene fatto con lo scopo di rendere il vegetale di partenza più resistente a condizioni sfavorevoli, come ad esempio situazioni climatiche proibitive per la sua crescita. Perciò è molto diverso dagli innesti, che vengono praticati da centinaia di anni da contadini di tutto il mondo, per migliorare le specie vegetali, senza modificare il corredo genetico della pianta in laboratorio.

Questi nuovi interventi sono un attacco alla biodiversità, cioè alla diffusione di un ampio numero di varietà diverse per ogni specie vegetale, in quanto selezionano pochi tipi di sementi per la coltivazione in ogni zona del mondo. Non sono più le varietà vegetali ad adattarsi naturalmente a climi e ambienti, e a regalarci sapori, forme, colori e contenuti nutrizionali diversi per le varie latitudini della Terra, ma si creano in laboratorio poche specie adatte per ogni luogo, impoverendo così l’ecosistema, oltre che la nostra tavola. Infatti, uno degli obiettivi dell’ingegneria genetica è quello di creare varietà vegetali contenenti vaccini o nutrienti che non sono presenti in natura in quella pianta.

Così, primo o poi, rischiamo di trovare un solo tipo di mele, uno solo di insalata: quella geneticamente modificata. Il contrario della biodiversità, la grande varietà di specie presenti in natura, che va salvaguardata.

Molti rischi per la salute

Noi abbiamo ancora altri motivi per opporci fermamente agli Ogm.

Sebbene le aziende produttrici sostengano che gli Ogm non abbiano bisogno di fitofarmaci e diserbanti, dannosi per la salute e per l’ambiente, perché sono più forti delle piante allo stato naturale, molti studi dimostrano il contrario. Gli Ogm infatti possono essere coltivati solo con l’utilizzo di specifiche sostanze chimiche e provocano molti più danni rispetto alle coltivazioni convenzionali.

Secondo alcuni studi, a causa di componenti di Dna usati per modificare geneticamente certe piante, gli Ogm aumentano il rischio di reazioni allergiche e autoimmuni; potrebbero avere un’azione cancerogena o causare intossicazioni o tossicità a vari livelli (neurologico, respiratorio, gastrointestinale, ematologico e genetico), oltre a un aumento del rischio di avere aborti spontanei.

Infatti, il Dna degli Ogm sopravvive al processo digestivo e potrebbe trasferirsi nel nostro patrimonio genetico.

Corriamo questi rischi non solo consumando vegetali Ogm, ma anche mangiando carni e alimenti derivati da animali che sono stati nutriti con mangimi contenenti Ogm, come avviene in molti allevamenti.

… non solo umana

Anche gli animali, attraverso la catena alimentare, subiscono effetti simili a quelli umani, a causa del contatto con gli Ogm. I più colpiti sono gli insetti, soprattutto quelli utili per l’agricoltura, e i lombrichi, ai quali alcune delle sostanze usate per produrre Ogm possono provocare un’alta mortalità o seri danni intestinali. Inoltre, possono inibire funghi e batteri benefici per il terreno.

I danni si estendono al regno vegetale: i semi geneticamente modificati possono “contaminare” i campi vicini, coltivati con sementi “naturali”, rendendoli sterili o trasferendo loro il Dna modificato. È questa la ragione della forte resistenza alla cosiddetta sperimentazione “in campo aperto”.

In sostanza, perché firmare

Da un punto di vista socio-economico, gli Ogm rendono i contadini dipendenti dalle aziende produttrici, in quanto i semi modificati geneticamente sono sterili, per cui non è possibile produrre da sé la semenza per l’anno seguente. In più, necessitano di specifici prodotti per la coltivazione, che tra l’altro impediscono la coltivazione col metodo della lotta integrata o comunque con un minor utilizzo di sostanze chimiche di sintesi.

Secondo le aziende produtrici, la sterilità dei semi Ogm è una cosa positiva, poiché evita la diffusione dei pollini geneticamente modificati. Cosa che, come si è visto prima, avviene ugualmente.

Perciò, se gli Ogm venissero liberalizzati, non avremmo alcun modo per proteggerci dalle loro possibili conseguenze.

Tutte queste ragioni ci paiono più che sufficiente per rifiutare in toto gli Ogm e aderire a questa campagna, chiedendovi di fare altrettanto, firmando la petizione.

lunedì 5 novembre 2007

Foto dal presidio contro la tangenziale Est-est..

Oggi 5 Novembre, nel giorno della firma dell'accordo di programma al Pirellone tra provincia, regione e ministro Di Pietro, una settantina di persone hanno protestato contro questa ennesima opera inutile e devastante,unendosi al presidio indetto da Legambiente. C'erano anche i/le Giovani Comunist*!Ecco le foto!

domenica 4 novembre 2007

4 Novembre 2007: 1000 persone alla marcia Novara-Cameri contro gli F-35 e le produzioni di morte














Oggi, tradizionalmente giornata nazionale delle Forze Armate, un migliaio di persone provenienti da tutto il nord Italia si sono cimentate questo pomerigggio in una lunga marcia No-War di 10 km dal centro della città di Novara all'aereoporto militare di Cameri per dire "No alla guerra e No alle fabbriche di morte".Nei progetti delle multinazionali delle armi e del governo italiano, la provincia novarese dovrebbe diventare uno dei punti strategici della retroguardia produttiva della guerra globale e permenente. Un territorio già pesantemente asservito a queste logiche belliche che nei piani dei signori del comando globale dovrebbe diventare il tassello principale nella produzione dei caccia americani (di "nuova generazione") F35.Gli amministratori locali si sono mostrati estremamente asserviti agli ordini che gli sono giunti dall'alto, dando il loro assenso al progetto di morte e complicità che si prospetta per gli abitanti di Cameri, di Novara e dei dintorni. Ma non tutt* novaresi si sono inchinati. Molti di loro non hanno esitato oggi a percorrere ed attraversare una manifestazione lunga e impegnativa pe riafferamre la contrarietà a politiche di guerra e di decisioni imposte dall'alto senza consultazioni né processi condivisi.Numerosissime le presenze corse in aiuto da fuori: da Torino, Milano, Vercelli, Aessandria, varesotto, giù fino al Veneto e il Trentino-Alto Adige. Presenti anche delegazioni No Tav e No Tav-Kein Bbt. Grossa la presenza di vicentin* del movimento No Dal Molin. Ad aprire il corteo maschere raffiguranti Prodi-mostri (più altri degni compari) e il coordinamento di antagonismo studentesco raggruppante i giovani studenti medi di Novara e Vercelli.Presente anche una delegazione di Disarmiamoli che prima del corteo continuava l'opera di raccolta firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare contro le basi e per il disarmo.
La manifestazione di oggi ha costituito un tassello importante in direzione della
3 giorni europea contro le basi militari che si terrà a Vicenza a metà dicembre. Essa ha riaffermato il carattere non guerrafondaio ma determinato dei movimenti sociali, nella loro volontà di decidere dal basso e contare sulle grandi e piccole questioni che informano la vita di tutti i giorni. Hanno ribadito ancora una volta la necessità di un altra politica e di un altro modello di sviluppo. Per ulteriori informazioni e specifiche tecniche sul progetto F35:Sito Internet: www.nof35.org

giovedì 1 novembre 2007

5/10 Presidio sotto il Pirellone contro la Tangenziale Est Esterna e la firma dell'accordo di programma!!Facciamo sentire ai sindaci la nostra voce!

Martedì 30 in Regione si è tenuta l’ultima Assemblea dei Sindaci, con all’ordine del giorno la sottoscrizione dell’ “Accordo di programma per la realizzazione della TEM e la mobilità nell’est milanese e nel Nord lodigiano”.
In quella sede i Sindaci dei comuni coinvolti da queste opere dovevano esprimersi dando o meno mandato ai propri rappresentanti per sottoscrivere tale accordo, ultima possibile opposizione “istituzionale” a questo progetto, dopo il benestare di Governo, Province di Milano e Lodi, e Regione.
Il Sindaco di Melzo, Sabbioni, si è fatto portavoce di tutta l’assemblea proponendo un documento da allegare al suddetto accordo, con il quale i Sindaci ribadivano tutte le critiche fin dall’inizio mosse e la netta CONTRARIETA’ al progetto della tangenziale est esterna.
In questo modo, pur apprezzando il lavoro di mediazione svolto in questi mesi e l’introduzione nel disegno di altre opere comunque ritenute fondamentali, i Sindaci rimanevano fermi sulla posizione iniziale di contrarietà. All’approvazione di questo documento era subordinata la sottoscrizione dell’accordo di programma.
Dopo l’intervento dell’Assessore regionale Cattaneo, il quale sottolineò l’incongruenza di una posizione, quella dell’Assemblea dei sindaci, che di fatto sottoscriveva un accordo di programma titolato “… per la realizzazione della Tem..” e contemporaneamente ribadiva la contrarietà all’opera, il documento è stato modificato.
Eliminato tutto il capello con i dati che evidenziano l’inutilità di opere come Tem e Bre Be Mi, ed eliminata la parola “contrarietà” sostituita con una perifrasi più soft.
I sindaci, a questo punto, hanno approvato a larga maggioranza il documento dando mandato ai loro rappresentanti di sottoscrivere l’accordo di programma (qualche astenuto, contrari solo Pessano e Vizzolo).
La firma definitiva avverrà lunedì 5 novembre, alla presenza del Ministro Di Pietro.
Fare sentire la nostra voce è fondamentale ora più che mai… iniziano a girare mail come quella qui sotto, che invitano alla mobilitazione contro la firma di un accordo che di fatto non esiste, perché trova i Sindaci e le popolazioni contrarie ad un’opera inutile e distruttiva per i nostri territori.
APPUNTAMENTO PER LUNEDì 5 NOVEMBRE, ORE 16.00, DAVANTI AL PIRELLONE.