sabato 8 settembre 2007

I e le Gc al Campeggio Nazionale a Sapri!!!








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European Camping: Reclaim your life, fight precariety

Aver vissuto per una settimana in un luogo dove i nostri sogni e le nostre speranze di un “mondo migliore” sembrano diventare realtà è una sensazione che rende questa esperienza unica. Ormai tutto sta finendo, e nessuno ha voglia di lasciare questo spazio liberato della nostra vita, ma sappiamo di dover tornare nei nostri territori per continuare la nostra lotta, sappiamo di dover tornare con il bagaglio delle esperienze di questi giorni, per poi condividerle con i compagni e le compagne, che pure forse non crederanno alla magia che ha avvolto questa settimana.
Ci siamo liberati, almeno per un po’, dalle gabbie che ci costringono durante la nostra precaria vita quotidiana, ci siamo liberatati dalle grigie città che non ci permettono di respirare e rendono impossibili le nostre relazioni. Abbiamo costruito un luogo sulle relazioni, lo scambio e la contaminazione di idee, parole e corpi.Abbiamo riso, chiacchierato, discusso, litigato, pianto assieme e abbiamo capito che non vale la pena di vivere un’esperienza se questa non viene condivisa con gli altri.Abbiamo sperimentato le difficoltà e la bellezza della vita comune, cercando di imparare quali sono i limiti che vogliamo porci, potendo così andare oltre alle linee rette imposte da una società che vogliamo cambiare, costruendo noi la nostra società che rispecchi veramente i nostri bisogni.
Una sperimentazione, piccola nel tempo e nello spazio, che ci ha permesso di mettere in discussione noi stessi e la nostra complessità.Siamo partiti dalla nostra voglia di una conoscenza diversa, libera e liberamente scelta, e ci siamo incontrati con compagni e compagne che volevo condividere la loro esperienza. Abbiamo messo in discussione il nostro modo di stare insieme e il nostro modo di rapportarci, e per fare questo siamo partiti da noi stessi, dalle nostre specificità, di genere, di territorio, di interessi e di esperienze.Ognuno di noi si è fatto attraversare dai temi affrontati, li ha presi, rielaborati, fatti suoi, e ci siamo trovati alla fine pieni di nuove idee, progetti e pensieri da voler condividere con urgenza con i nostri compagni e le nostre compagne. E’ nata quindi l’esigenza di iniziare a lanciare nuove campagne e nuove iniziative, la necessità di organizzarci per essere pronti a tornare consapevolmente nella nostre città.Abbiamo potuto vivere una realtà che non fosse precaria, e questo ha creato le condizioni che ci hanno permesso di pensare una realtà conflittuale che permetta di raggiungere i nostri obbiettivi di trasformazione della società.
Ora che abbiamo completato questa esperienza siamo pronti per ripartire, continuare le nostre lotte e cominciarne di nuove, ricominciare i nostri percorsi che vogliono trasformare i luoghi del nostro vivere quotidiano, luoghi che devono essere liberati dalla precarietà che condiziona le nostre vite.
Siamo pronti a tornare nelle nostre città portando il conflitto e sapendo come provare a trasformare questa realtà che non ci piace.


Non abbiate paura, vogliamo cambiare tutto.

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